L'aria è pura, nelle giornate soleggiate la luce è di una luminosità davvero brillante, la vista copre tutto lo spazio fino a Poggibonsi e anche oltre, in un virtuale tentativo di riunirsi al mare, la bellezza è incantevole, magica.
Il comprensorio è sparso su una superficie molto ampia con una serie di altitudini, esposizioni e profili che sono molto differenti l'uno dall'altro. E un gran numero di questi sono assolutamente in grado di dare vino di notevole carattere.
Ma, per consenso comune – come testimonia la quantità di cantine che vi si trovano – la parte più raffinata del territorio è una striscia che si estende a sudest verso Castellina Scalo. Questa lunga discesa, un pendio costante verso il basso, porta le altitudini a un livello perfetto per il Sangiovese, e le esposizioni, uniformemente rivolte a sudovest, assieme alla protezione dal freddo e dal vento offerta dai pendii superiori, danno al Sangiovese una rara purezza ed espressività.
La casa storica di questa parte di Castellina è indiscutibilmente Lilliano, una proprietà molto vasta con una splendida villa e 90 acri di vigneti di qualità. L'azienda appartiene alla famiglia Ruspoli da quasi un secolo, e i vini, che cominciarono a imbottigliare alla fine degli anni '50, sono sempre stati una presenza importante sui mercati nazionali e internazionali. Giulio Ruspoli, non semplice proprietario ma uomo attivamente impegnato nell'agricoltura dei suoi tenimenti, continua l'opera meritoria della famiglia.
Il leggendario enologo Giulio Gambelli è stato a lungo incaricato della vinificazione, e il suo posto è ora coperto abilmente da Lorenzo Landi. Ma è il luogo medesimo, la località chiamata Lilliano, ad essere vero protagonista, e tutti gli sforzi sono diretti a mantenere l'effettiva dimensione classica dei vini. Chianti Classico e Chianti Classico Riserva sono i principali dramatis personae ma non sono trascurate altre uve e blend, come dimostrato dall'eccellente Merlot e dall'intrigante Anagallis, che combina Sangiovese, Merlot e Colorino.