Da umili contadini a proprietari di famose aziende di vino le cui bottiglie affollano gli scaffali di raffinati negozi di vino e le cantine di ristoranti eleganti e costosi, questa è la storia che accomuna molte famiglie di Montalcino. Ma tutto questo era impensabile cinquant’anni fa, quando la crescita e lo sviluppo della viticoltura di questa cittadina a 45 km da Siena iniziò i suoi primi ed incerti passi.
Ma ricordare la storia della famiglia Mantengoli, le cui cantine di Rasina esportano i loro ambitissimi vini in tutto il mondo, potrebbe apparire in qualche modo emblematica e fornire una prova più che convincente dell’eccezionale potenziale vinicolo che la cittadina offre ai seri e professionali coltivatori-produttori che hanno saputo sfruttare le opportunità disponibili.
Con un successo che può convincere gli scettici ed indecisi. Iniziò tutto negli anni ’70 con il lavoro di Santi Mantengoli, il fondatore dell’attività. Ma il vino non era affatto centrale nell’economia di Montalcino in questo periodo e fu suo figlio, Vasco Mantengoli che, nel 1988, si convinse che il futuro della famiglia sarebbe stato nel vino ed iniziò a concentrare i suoi sforzi in vigna e in cantina, producendo il suo primo Brunello di Montalcino. Trent’anni sono passati dal primo, pionieristico, momento nel 1997 e la direzione della tenuta, che è cresciuta fino agli attuali 12 ettari di vigne, soltanto una piccola porzione in una denominazione dove gli ettari piantati a Sangiovese per il Brunello sono facilmente valutabili in oltre 600 mila euro, è passata al figlio di Vasco, Marco Mantengoli.
Com’è normale ed inevitabile, ed in un certo senso desiderabile, la nuova generazione ha messo in pratica nuove idee, utilizzando piccole botti di quercia insieme a più larghi barili per l’invecchiamento dei vini. Ma la famiglia ha sempre dato molta importanza al lavoro in vigna e le eccezionali uve che arrivano alla fermentazione danno al Brunello e Rosso di Montalcino (con le classiche caratteristiche di questa parte ad est della cittadina) una pienezza bilanciata, una consistenza vellutata ed un’impressionante fragranza, complessità aggiuntiva data dalla quercia. Particolarmente percettibile nell’amabile Brunello dedicato a Vasco Mantengoli, semplicemente una grande bottiglia.
Brunello di Montalcino Riserva il DiVasco
Denominazione: | Brunello di Montalcino DOCG |
Uve: | 100% Sangiovese |
Scheda degustazione: | VEDI SCHEDA |