Angelo Ambrogini, lo studioso e filologo classico, meglio noto come Poliziano, in onore del suo luogo di nascita, Montepulciano (Mons Politianus in latino), è indiscutibilmente il più famoso cittadino di questo bel comune rinascimentale nell’angolo sud orientale della Toscana.
E’ assolutamente appropriato, quindi, che la cantina più nota e prestigiosa della città e della denominazione di Montepulciano porti il nome di questo personaggio storico: Poliziano, una di quelle rare case che, da tre decenni riescono a combinare quantità e qualità.
Con i suoi 120 ettari di vigna, è la forza di primo piano sia sul mercato italiano che sui principali mercati mondiali del vino italiano migliore. 150.000 bottiglie del Vino Nobile di base e 250.000 bottiglie di Rosso di Montepulciano, tutti vini ben fatti e rappresentativi, indubbiamente notevoli. E’ naturale, quindi, che requisiti essenziali siano una capacità organizzativa di alto livello e un’accurata preparazione professionale per il lavoro in vigna e in cantina.
Queste abilità sono state fornite da Federico Carletti che, nel 1980, assunse la guida della casa fondata dal padre Dino nel 1964. Lavorando con il suo amico di università e consulente fidato, l’enologo Carlo Ferrini, si può dire che Carletti abbia fondato lo stile moderno del Vino Nobile, deciso e solido ma mai semplice e grossolano, fragrante e lungo al naso, sostanzioso e soddisfacente al palato.
Sin dall’inizio il Sangiovese è stato al centro dell’attività dell’azienda, e l’ammorbidimento dei suoi tannini è stato il fulcro dell’impegno di Carletti, e il suo successo più gratificante. Ma del quadro fa parte anche il Merlot, prodotto nel vicino centro di Cortona, comunque, elemento del potente ed espressivo blend bordolese, Le Stanze, sin dalla nascita, decenni fa, il più pregiato della denominazione, nonché dimostrazione dell’importante potenziale qualitativo per molte differenti varietà di uve.