Tuttavia, le cose iniziarono a mutare drasticamente negli anni '90, allorché la malattia del vino infettò Fanti inesorabilmente: la terra vitata salì rapidamente agli attuali 50 ettari, tutti nella zona di assoluto pregio a nord dell'abbazia della Certosa, vicino Castelnuovo dell’Abate. Due fra i più dotati enologi d'Italia – Attilio Pagli e Stefano Chioccioli – si succedettero l'un l'altro nella supervisione in vigna e nel lavoro in cantina, e i vini – giustamente – cominciarono a guadagnare vasto riconoscimento e alto apprezzamento per la potenza e la personalità. Da gestore di frantoio, Fanti si ritrovò produttore di prestigio i cui vini trovavano posto su tutti i principali mercati mondiali del miglior vino italiano. Il successo è continuato anche nel nuovo millennio, ma la casa di certo non poggia sugli allori: il Brunello Riserva, in precedenza prodotto negli anni '80, è ora ritornato con l'annata 2007 e, forse, prendendo atto del fatto che anche i vini a prezzi popolari sono importanti per un'azienda di una certa dimensione, ecco altre due etichette più a buon mercato: un Rosato e un frizzante e fruttato red di base, Sassomagno, una beva davvero piacevole.