La casa è orgogliosa di annoverare fra i suoi fondatori nomi eminenti, che fanno parte della storia della città di Montalcino e della provincia di Siena, come I Ciacci di Castelnuovo dell’Abate nella parte meridionale della cittadina.
La linea dinastica della casa ebbe termine nel 1985, e da quel momento iniziò la vera storia viticola della proprietà, benché l’impulso definitivo sia stato dato dall’impegno dell’erede Giuseppe Bianchini, tanto da portare la tenuta in primissimo piano, grazie alla preminenza attribuita ad un accurato lavoro in vigna, che conferì ai vini una personalità distinta, di un livello qualitativo assolutamente eccezionale.
Fu la prima annata prodotta da Bianchini – il Brunello di Montalcino 1990 – a rivelare ai mercati mondiali le possibilità espressive di questa parte di Montalcino, un luogo in cui il clima particolarmente mite e il suolo eccellente danno vita a un Sangiovese di potenza e ricchezza importanti, unite a grande morbidezza e setosità.
Il Sangiovese, di fattura tanto speciale, continua ad essere la colonna portante dell’attività della casa, ora guidata da Paolo e Lucia Bianchini, ma anche all’innovazione è stata dedicata una giusta attenzione.
Infatti sono stati fatti nuovi investimenti oltre il fiume Orcia, nella denominazione Montecucco, da cui si ottengono un fine Sangiovese e un altrettanto raffinato Cabernet, che insieme compongono l’Ateo. Questo blend, assieme al Syrah Fabius, dimostra che questi vigneti hanno una versatilità che pochi immaginavano fino a vent’anni fa. Tuttavia, è il vigneto Pianrosso l’orgoglio della famiglia, poiché ha dato ai collezionisti mondiali bottiglie di assoluto pregio.