Antonio Moretti Cuseri è il classico esempio dell’imprenditore di successo che scoprì il vino a un certo punto della sua vita e procedette molto rapidamente a metterlo al centro di interessi, energie e obiettivi.
In una certa misura, si trattava di un ritorno alle origini: il padre, un rispettatissimo architetto di Arezzo, possedeva una proprietà in campagna nel Val d’Arno di Sopra e il suo Sangiovese era regolarmente venduto ai principali negozianti toscani, pronti a riconoscerne la qualità.
E’ bene ricordare che questa parte della Toscana aveva già ottenuto un importante attestato agli inizi del secolo XVIII sec. quando i granduchi dei Medici la dichiararono una delle quattro aree di più alto livello viticolo, a pari livello con Chianti Classico e Carmignano, senza dubbio un discreto piccolo trionfo.
L’attuale reputazione della zona, tuttavia, è quasi del tutto dovuta al lavoro di Moretti, che ha ampliato i suoi tenimenti fino all’impressionante cifra di 125 acri, piantati alle più grandi varietà di uve internazionali, accanto al Sangiovese. Poi cercò – e trovò – i consulenti dalla professionalità più elevata che lo assistessero nel lavoro.
L’eccellenza dei vini ha rapidamente ottenuto il riconoscimento sui più importanti mercati internazionali, e la certezza virtuale che i livelli globali di qualità aumenteranno.
Importante innovatore nel suo lavoro nel settore della moda – fu uno dei primi a cominciare a lavorare nell’Est Europa, dimostrando che con manodopera appropriatamente istruita si possono raggiungere risultati invidiabili in paesi teoricamente meno sviluppati – egli ha realizzato la medesima operazione nel Val d’Arno di Sopra, un’area, che oggi di nuovo, dopo due secoli, compete con i migliori.