L’area intorno, Castagneto Carducci e Bolgheri erano fra le tenute più importanti, e tre delle aziende più grandi ed eminenti nella denominazione Bolgheri e Bolgheri Sassicaia – San Guido, Ornellaia e Guado al Tasso – sono tutte derivanti da terre una volta appartenenti alla famiglia.
Il Castello di Bolgheri, un castello vero, in ogni senso, come non sempre avviene in Italia, dove il termine si applica anche a ville, residenze signorili e altri edifici di una certa dimensione, fu costruito dai conti nel XIII sec.
Le cantine furono costruite nel XVIII sec. e alla fine del XIX sec. furono aggiunte torre e merlatura, come a certificare che questo è davvero un castello e non solo un edificio imponente. Proprietaria del possedimento fu per molti anni la contessa Franca Spalletti Trivelli in Zileri Dal Verme, discendente dei Conti della Gherardesca, e la sua stessa famiglia aveva avuto una posizione di primo piano nel vino italiano. I proprietari attuali sono i conti Zileri Dal Verme, suoi discendenti.
Ovviamente le vigne non mancano e, infatti, ammontano a 50 ettari effettivi; la gestione dell’attività vitivinicola e la commercializzazione è gestita direttamente da Federico Zileri Dal Verme, con la supervisione del padre Clemente Zileri Dal Verme.
Due, e solo due, sono i vini prodotti, una ventata di semplificazione in una denominazione in cui la gamma sembra talvolta inutilmente complicata: il vino di base, Vavàra, un Bolgheri Rosso, e il Castello di Bolgheri Bolgheri Rosso Superiore: i proprietari di un castello storico non potevano certo rimanere senza un vino superiore.