Anche produttori con 75-100 acri sono tutt'altro che rari, e lo spazio per i piccoli vignaioli che controllano ogni fase del loro lavoro, dalla vigna alla commercializzazione, è rimasto alquanto limitato.
Tuttavia, nulla di tutto ciò ha impedito che un certo numero di piccole aziende di alta qualità emergessero a Montepulciano dall'oscurità reclamando un posto al sole. Fra queste, si può certamente annoverare Le Berne, che ha una visibilità – dovuta chiaramente alla costante eccellenza dei suoi vini – che supera le proporzioni dei suoi 15 acri di vigneti.
Specificamente, le viti sono piantate su suoli pregevoli, idonei a una viticoltura di qualità, di origine pliocenica, con una rilevante presenza di fossili e pietre marini. Scarso riguardo alla fertilità, ma proprio per ciò ideale, poiché limita la produzione e porta a maturazione piccole quantità dotate di carattere e personalità.
La famiglia Natalini cominciò a imbottigliare i vini negli anni '60, una storia virtualmente antica nel contesto della zona. I due protagonisti dell'epoca erano Egisto Natalini e il figlio Giuliano; gli anni '90, invece, videro l'arrivo di Andrea Natalini, nipote del fondatore e ben consapevole della responsabilità che tale ruolo implica.
Il Sangiovese è ovviamente l'elemento portante qui, e Natalini, anche quando andavano di gran moda, dimostrò scarso interesse verso le uve francesi. Fatto questo che colloca la casa in una posizione ideale, ora che le uve originali hanno occupato il centro del palcoscenico. Piacevole il Rosso di Montepulciano, significativamente più strutturato e idoneo all'affinamento il Vino Nobile, impressionante per lunghezza ed equilibrio il Vino Nobile Riserva.